Alla scoperta di alcuni capolavori del barocco ravennate. Riscopriremo la storia, l’arte, le leggende e un curioso culto legato alle anime del Purgatorio.
le tappe principali, fuori dai classici itinerari turistici, saranno:
– Cattedrale di Ravenna
– Palazzo della Prefettura
– Santa Maria del Suffragio
Nel 1509 iniziò un lungo periodo, durato circa 300 anni, in cui Ravenna fece parte dello Stato Pontificio. Fu il Papa a gestire e a governare la città, non direttamente ma attraverso un Legato Pontificio, ovvero un cardinale dotato di ampi poteri (politici, giuridici e finanziari) che esercitava in conformità al volere della Curia.
Fino alla fine del ‘500 la città presentava uno scenario urbano piuttosto modesto; sono note le parole usate dal poeta barocco Giovan Battista Marino per descrivere la Ravenna che vide all’inizio del ‘600, quando si trovava a corte dell’Arcivescovo Pietro Aldobrandini: un deserto che non lo abiterebbero neanche gli zingari. A questo problema i Legati cercheranno di far fronte, concentrando i loro sforzi in opere monumentali, simboliche del loro potere o funzionali al consolidamento di esso: restaurano chiese, sistemano le porte cittadine, commissionano opere d’arte, intervengono nel tessuto urbano ed edificano la più imponente opera architettonica con cui si chiude il XVII secolo, il Palazzo del Legato Apostolico (oggi chiamato Palazzo della Prefettura), punto da cui prende avvio il nostro itinerario.
Palazzo della Prefettura di Ravenna - photo credit ravennanotizie.it
Vicinissima al Palazzo della Prefettura, all’estremità orientale della Piazza del Popolo, sorge la chiesa di Santa Maria del Suffragio. Chiamato anche la chiesa delle anime, questo edificio è considerato un vero gioiellino del barocco locale e una delle chiese più belle tra gli edifici di culto moderni di Ravenna.
Fu costruita a partire dal 1701 dall’architetto Francesco Fontana, figlio del più noto Carlo, e consacrata nel 1728.
E’ stata definita “il monumento dei monumenti” perché nella prima metà del ‘900 vennero portati al suo interno arredi liturgici e opere d’arte barocca che erano stati tolti da altri edifici ravennati. Spiccano i due grandi gruppi scultorei provenienti dalla chiesa bizantina di San Vitale: la Pietà e la Gloria di San Vitale opere di Giovanni Toschini.
interno della chiesa di Santa Maria del Suffragio a Ravenna
All’interno della Cattedrale è possibile ammirare, tra le tante interessantissime opere, altri capolavori barocchi come la Cappella del Santissimo Sacramento voluta dall’Arcivescovo Pietro Aldobrandini, nipote di papa Clemente VIII, che ne affidò il disegno a Carlo Maderno, noto per aver progettato a Roma la facciata della Basilica di San Pietro; terminata la costruzione, l’Arcivescovo chiamò a decorarla il celebre maestro bolognese Guido Reni.
Sempre all’interno della Cattedrale spicca la Cappella della Madonna del Sudore. Questa cappella prende il nome dall’icona del XIV secolo, oggetto di grande venerazione da parte dei ravennati. Ci soffermeremo sulle decorazioni barocche ma anche sugli altri elementi che arricchiscono l’ambiente come il sarcofago di Rinaldo da Concorezzo e il Sarcofago di San Barbaziano, confessore dell’imperatrice Galla Placidia, morto nella metà del V secolo.
particolare cappella della Madonna del Sudore - Cattedrale di Ravenna
Vi aspetto sabato 25 settembre dalle ore 15 per raccontarvi queste opere e trascorrere insieme un momento di arte e cultura.
L’evento è in collaborazione con Riviera Experience.
Prenotazioni: Riviera Experience+39 3516072377